Le squadre italiane, presenti in Superlega, hanno seguito la scia. Dopo i comunicati dei diversi club membri fondatori della medesima competizione, sono arrivate anche quelli dei club italiani.
Superlega, i club italiani annunciano: “Ci ritiriamo”
In ordine, Inter, Milan e Juventus, hanno annunciato il ritiro dalla Superlega. I club italiani non fanno parte del progetto che, a questo punto, viene meno. Non sarà possibile ipotizzare la Superlega, così come era stato indicato nei comunicati ufficiali nel corso della notte tra domenica e lunedì. Un progetto che, al momento, viene sospeso. La UEFA pronta a riaccogliere i club in Europa, con la Superleague che appunto, non prenderà il via nella prossima stagione.
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Superlega, si ritirano le italiane: cosa succede ora?
La Superlega ha scosso l’intero mondo del calcio, ma ora anche le italiane si tirano indietro. E’ la decisione, ad effetto domino, che è partita dopo le proteste del tifo inglese. Le sei squadre di Premier hanno scelto di rinunciare e con loro, anche l’Atletico Madrid, dissociandosi dal parere del Real Madrid. Piano piano, sono arrivate anche le decisioni da parte delle italiane, che hanno scelto di tirarsi indietro. E adesso la Superlega è momentaneamente sospesa, ma non del tutto annullata. Per il futuro, l’idea resta ancora in piedi, magari accordandosi poi con la UEFA sulle modalità.

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I comunicati delle società italiane sul ritiro dalla Superlega
INTER – “FC Internazionale Milano conferma che il Club non fa più parte del progetto Super League. Siamo sempre impegnati a dare ai tifosi la migliore esperienza calcistica”.
MILAN – “La voce e le preoccupazioni dei tifosi in tutto il mondo rispetto al progetto di Super League sono state forti e chiare, e il nostro Club deve rimanere sensibile e attento all’opinione di chi ama questo meraviglioso sport”.
JUVENTUS – “Juventus FC, pur rimanendo convinta della fondatezza dei presupposti sportivi, commerciali e legali del progetto, ritiene che esso presenti allo stato attuale ridotte possibilità di essere portato a compimento nella forma in cui è stato inizialmente concepito”.
